Claudia nota che al Palazzo Ducale a Venezia è stata allestita una mostra per onorare i settecento anni della morte di Marco Polo. Ci si interpretava Marco come un mercante e commerciante ambizioso, storia ribadita dai ritratti ‘retrospettivi’ che figurano Marco in abiti ricchi, talvolta di seta.
La famiglia Polo abitò vicino a Ponte Rialto. Il padre Nicolò e uno zio paterno Matteo, mercanti, avevano già legami stabiliti con l’Asia, viaggiando per mare e per terra per arrivare a terre conquistate dai Mongoli. Questi territori godevano della pace del regno di Kublai Khan. Il commercio era fiorente e le merci venivano trasportate lungo le vie della seta. Padre e zio venivano presentati con tavolette d’oro – lasciapassare che permettevano di viaggiare e commerciare ovunque. Erano persone fidate e agivano da ambasciatori tra Kublai Khan e altri personaggi di importanza tale il Papa Gregorio X. Nel suo viaggio del 1271 con padre e zio Marco imparò come comportarsi con Kublai Khan, riportando notizie amministrative e economiche all’imperatore e continuando a commerciare con successo. Un ritratto del 1873 figura i tre Polo alla corte imperiale. Questo viaggio durò 24 anni.
Tornato a Venezia, al momento di una guerra tra Venezia e Genova, Marco fu imprigionato nell’antico Palazzo medievale di San Giorgio. Lì raccontò le sue esperienze e quello che aveva imparato ad un compagno di cella, Rustichello da Pisa, che trascrisse tutto in un libro di viaggio che diventò Il Milione, una descrizione del mondo che fu tradotto e illustrato in molte lingue. I manoscritti sono una meraviglia, illustrati e ornati da dettagliate miniature coloratissime che raffigurano a mo’ di esempio la partenza da Venezia e incontri con Kublai Khan e animali esotici – leoni, elefanti, cammelli, e le tappe del viaggio.
Grazie Claudia dell’omaggio affascinante a Marco Polo.