Valeria ha presentato personaggi, leggende, credenze, usanze e condizioni storiche nascoste sotto la realtà moderna di Napoli. È rimontata alla sirena Partenope, morta suicida nel mare, il cui corpo si atterrò nelle vicinanze dell’attuale Castel dell’Ovo. Questo posto bello diventò luogo di culto che prese il nome di Partenope. Più tardi i romani riscostruirono la città, ormai chiamata Neapolis, e il culto di Apollo si sostituì a quello di Partenope. L’orientamento urbanistico fu disposto in onore di Apollo e i resti del tempio di Apollo si trovano sotto il duomo attuale.

Durante il Medioevo il poeta latino Virgilio godè la fama di ‘mago’: sapeva fermare la lava del Vesuvio e pose un ‘uovo magico’ protettore nelle fondamenta del Castel dell’Ovo. L’Università degli Studi di Napoli, fondata nel Trecento da Federico II, è volutamente laica, con insegnanti laici e studenti della località

I cittadini vivono vicino alla morte con la loro viva devozione per le anonime ‘anime pezzentelle’ negli ipogei dove i teschi chiedono preghiera. Per alcuni secoli le donne senza mezzi economici ricorrevano alla ‘ruota degli esposti’ dei monasteri, dove lasciavano il neonato.

La maschera di Pulcinella, radicata nel teatro, è la più diffusa e prediletta: un personaggio e plebeo e intellettuale, e sciocco e acuto, dall’abito bianco e dal volto bruciato dal sole dell’agricoltore.

Valeria ha incuriosito il suo pubblico chiedendo le origini della leggenda di Dracula, basata sulla vita del principe medievale Vlad l’impalatore. L’ipotesi sarebbe che, grazie a sua figlia andata sposa nella famiglia napoletana Ferillo, il corpo di Vlad fosse sepolto nella tomba della famiglia Ferillo. Dietro la tomba c’è un’iscrizione indecifrabile salvo per la parola Vlad che ricorre parecchie volte.

Grazie Valeria di una presentazione affascinante.