Barbara ha iniziato la sua presentazione spiegando l’origine del nome delle Dolomiti. Il geologo settecentesco De Dolomieu notò l’insolito tipo di roccia – carbonato doppio di calcio e magnesio – di certi massi montuosi della zona. La roccia dolmia è responsabile per l’enrosadira, il famoso colore rosso delle montagne. L’economia della zona dipende dal turismo, incoraggiato fin dal 1908 dalla Grande Strada delle Dolomiti che collega Bolzano e Cortina d’Ampezzo.

La Marmolada è la ‘Regina delle Dolomiti’ (strettamente formata di calcare bianco) e il suo ghiacciaio permette lo sci tutto l’anno. Barbara ha anche segnalato Colfosco, paesino in Alta Badia, dove la sua famiglia passa le vacanze invernali da 20 anni. Colfosco è un luogo unico, atmosferico, ideale per gli amanti dello sci perché vanta delle piste nere impegnative, tale la Gran Risa. Oggigiorno si incoraggia il turismo sostenibile, con diverse attività sciistiche ad es. le ciaspole. D’estate ci sono gli itinerari a piedi in cui si possono godere le acque limpide dei laghi (Carezza, Braies, Ledro) circondati da boschi e prati, con una flora e fauna ricchissima, tutelata dai parchi naturali.

Adesso i semplici rifugi montani degli anni passati sono curati in dettaglio con tutti i confort possibili. Pure l’antica cucina montana a base di prodotti semplici – polenta, capriolo, cervo, formaggio, spek – diventa piú raffinata con l’arrivo dei grandi chef. Però la gente rispetta valori semplici e tramanda riti e costumi, balli e musica negli incontri e nelle feste. Oltre all’italiano e al tedesco, si tramanda il ladino, parlato in famiglia e insegnato nelle scuole.

Grazie Barbara di una conferenza preparatissima e animata dal tuo affetto per le Dolomiti.