Frances ha aperto la sua presentazione promettendo ‘una lezione all’antica con fogli e penne’ e ha pregato i membri a coinvolgersi pronunciando ad alta voce le parole da studiare.

Iniziando con ‘Un po’ di geografia’ Frances ha osservato che ‘è bello pronunciare bene quando si viaggia’. Cosí ci si trovava davanti ad una lista di varie città italiane e a certe difficoltà tipiche della pronuncia italiana: le consonanti doppie (Lucca, Sorrento, Rapallo), i suoni difficili come gn (Bologna) e gl (Laigueglia) e tz (Vicenza) e l’accento tonico che varia senza regola (Genova, Otantro, Mantova).

Nella seconda sezione ‘Non confondiamo’ figuravano parole che richiedono una pronuncia attenta: ad es la campana, la campagna e Campania; la lisca e liscia, i marchi e marci.

In ‘Occhio alle doppie!’ Frances ha notato altri esempi di consonanti doppie – il cane e le canne, la pala e la palla, le dita e la ditta.

Nelle sezioni ‘Gemelli’(stessa ortografia – stesso significato – diversa pronuncia) e ‘Fratelli’ (stessa ortografia – diverso significato – diversa pronuncia) si trattava di non lasciarsi sviare da parole superficialmente identiche in inglese e in italiano tali: agile, scen/e, incognito, pseudo zo/o e mal/e, cas/e, concrete, mobile e tombola.

Per finire Frances ha insistito sull’importanza dell’accento tonico con dieci esempi, alcuni tratti dai verbi tali: io agito (agitare) agito (agire) e lui/lei agitò; io esamino (esaminare) l’esamino lui/lei esaminò.

Grazie Frances di una serata utile e informativa, condita di interventi e osservazioni, spesso giocosi.