Tony White ha cercato di dimostrare come Gabriele D’Annunzio (1863-1938) divenne l’eroe del Novecento per il popolo italiano grazie alle sue attività di poeta, scrittore, drammaturgo, giornalista, aviatore, militare e uomo politico. Il tono profetico e l’ispirazione civile dei suoi scritti gli valsero il titolo di vate.

L’istruzione presso il reale collegio Cicognini a Prato in Toscana incoraggiò le sue precoci doti intellettuali e gli forní ampie conoscenze culturali.  Gabriele pubblicò la prima raccolta di poesie, Primo vere, nel 1879, seguita nel 1882 di Canto Nuovo.

Iniziò nella prosa con Terra Vergine , di perspettiva naturalistica; poi si diresse in senso decadentistico con il suo primo romanzo Il Piacere (1889) in cui si sentí l’influenza del ‘superuomo’ di Nietzsche.

D’Annunzio era a favore dell’interventismo italiano nella prima guerra mondiale e si arruolò volontario nei Lancieri di Novara. Partecipò ad alcune escursioni aeree, fra le quali lo sganciare di volantini propagandistici su Trieste. Nel settembre 1919 guidò i legionari irredentisti che presero Fiume (Riekja) e diventò dittatore della città, pubblicando una costituzione avanzata. Dopo 15 mesi fu sconfitto dal bombardamento dalla marina italiana.  Visse fino alla morte in ‘esilio’ a Gardone, nella villa ‘Il Vittoriale degli Italiani’.

Tony ha affrontato la questione del rapporto tra D’Annunzio e il fascismo.  D’Annunzio non prese mai la tessera fascista, comunque i temi delle sue opere influenzarono la generazione successiva – ad es. il concetto del superuomo, il nazionalismo, il sacrificio della vita degli italiani giovani, l’uso degli arditi per imporre la propria volontà.

Grazie Tony di averci informati in modo chiaro su un personaggio complessissimo della storia italiana.