Per scoprire la Napoli nascosta Antonio ha proposto un itinerario a due parti diversissime– la prima modernissima e la seconda antica con un ambiente e modo di vita tradizionali.

La Linea 1 della metropolitana si chiama la Linea dell’Arte perché le stazioni sono disegnate e arredate da architetti e artisti geniali, italiani e internazionali. Antonio ha segnalato opere d’arte in molti media, estrose e fantastiche e ne citiamo alcune a mo’ di esempio. A Piazza Garibaldi ci sono dei pannelli con fotografie di viaggiatori che non si possono distinguere dai passeggeri veri. A Stazione Università c’è un abbagliante reticolo neurale del cervello. A Stazione Toledo ci sono mosaici che raffigurano la storia lavorativa di Napoli. A Piazza Dante un muro con rilievi di binari, giacche e scarpe sembra una parodia del continuo flusso dei passeggeri. C’è una stupenda luce di neon sospesa nell’aria a Stazione Salvator Rosa.

Uscendo dalla stazione Materdei ci si trova in Strada Spaccanapoli, nella Napoli genuina, senza trucco. È una zona di palazzi antichi, spesso abbandonati che i cittadini hanno ripreso. Ci sono monumenti impressionanti – l’Obelisco dell’Immacolata, la Chiesa del Gesú, la Piazzetta del Nilo, ma la vita quotidiana e rumorosa si intreccia entro essi – le bancarelle di frutta e verdura e di pesci, Ie pasticcerie, l’ospedale delle bambole, il negozio dei presepi, le grida dei venditori e le donne ai piani superiori che fanno la spesa con il cestino sospeso alla corda.

Grazie Antonio di un percorso incantevole in cui hai espresso il tuo affetto per la tua città natale.