Chi visita le necropoli di Cerveteri e Tarquinia per la prima volta rimarrà sbalordito della cultura degli antichi Etruschi che dominarono il Lazio, la Toscana e l’Umbria dall’ottavo secolo a.C fino al terzo secolo a.C. A Cerveteri che contava 50.000 abitanti c’è il sito funebre di Banditaccia. Si deve scendere sottoterra per visitare le tombe scolpite nel tufo dei principi Matuna, dove ci sono posti per 46 persone. Ci sono giacili per la coppia capostite, con cuscini lavorati nella roccia e oggetti significativi per il marito (elmo, spada,scudo) e per la moglie (sandali, ventaglio, collana), piu’ strumenti musicali e giochi.

A Tarquinia c’è la Tomba dei Leopardi, con un soffitto accuratamente dipinto di cerchi e di quadretti colorati e sotto ci sono pitture animate di coppie giovani al banchetto – gli uomini dalla carnagione abbronzata e le donne dalla pelle chiara che restano a casa per occuparsi della vita domestica. Un maschio tiene un uovo in mano, simbolo della rinascita.

Molti reperti si trovano nei musei mondiali; in Italia il Museo della Villa Borghese a Roma vanta una collezione estesa di oggetti etruschi – una ventina di sarcofaghi e numerosi oggetti funebri.Da Cerveteri c’è una bellissima scultura di marito e moglie – lui con le spalle nude  e lei riccamente vestita con le scarpe a punta e le trecce che scendono dal copricapo – il marito ha una capigliatura simile. L’espressione della donna è affascinante – serena, forse sta per sorridere. Si rimane colpiti da questa cultura di persone benestanti e di artigiani abili e inventivi alla loro disposizione.