Claudia ha presentato un vero banchetto di temi, di figure, di scene architettoniche o naturali, di colori e di disegni nella sua ampia presentazione sul ‘divin Raffaello’.

Ha messo in rilievo la particolare influenza di varie città sulla  produzione artistica di Raffaello – la cultura intellettuale di Urbino, città natale di Raffaello, la formazione artistica sotto la guida di Perugino a Perugia, la permanenza a Firenze, il patroncinio della famiglia Baglioni a Città di Castello e la corte dei papi mecenati a Roma.

Ha notato certe caratteristiche dei suoi dipinti religiosi, ad esempio la grazia delle figure leggere della Crocifissione del 1502 e della Madonna del cardellino (1505). Tra i ritratti ha commentato  Maddalena Doni  del 1506 che si distingue per la finezza  dei tessuti e per i colori brillanti, specialmente il blu e quello del vecchio Giulio II (1512) che dimostra una vera penetrazione psicologica.

La personalità amabile di Raffaello gli guadagnò la collaborazione di artisti colleghi  per realizzare i grandi lavori decorativi nella Capella Sistina, nella Stanza della Segnatura e nella villa Farnesina di Agostino Chigi. Raffaello era pure altamente consapevole del suo talento, fatto attestato dal ‘braccialetto-firma’ portato dalla bellissima Fornarina, ritratto degli ultimi anni della breve vita del pittore.