Nella sua presentazione affettuosa sulla famiglia Rossi e la storia del gelato preferito di Southend Pat ha raccontato come, a 15 anni, cominciò a lavorare alla gelateria Rossi il sabato; di seguito partecipò alla loro vita famigliare quando si sposò con Fernando e, dopo la sua morte, in seconde nozze con Riccardo.

La storia di Agostino, proprietario della gelateria a Southend, iniziò a Glasgow quando lui, dodicenne, emigrò con suo zio e fondarono una fabbrica di gelato. Si faceva il gelato in un secchio con una sorbettiera e ghiaccio dentro e si girava la città col grido ‘un poco di gelato’ per attirare i clienti. Gli ingredienti della prima ricetta erano fior di latte, sciroppo di zucchero e vaniglia.

Nato a Vallerotonda nel Lazio, nel 1919 Agostino si sposò con Anna, che aveva la famiglia vicinissima a Valvori. Erano anni difficili per Anna a Glasgow–imparò l’inglese, come il marito, ma sentì l’assenza dei famigliari e delle amiche. La prima figlia nacque nel 1920 (la madre di Riccardo), la prima di sette bambini. Nel clima scozzese era difficile guadagnarsi la vita tutto l’anno.

Si spostarono nel sud d’Inghilterra, stabilendosi a Southend e acquistando un negozio no.37 High Street, che trasformarono in gelateria. Agostino continuava a perfezionare la ricetta – e nel 1931 poteva sentirsi soddisfatto dell’enorme successo dell’impresa- c’erano altri punti di vendita sulla Pier Hill e sul lungomare.

Agostino lavorò con un socio, Pietro Rossi, per sei anni ma nel 1938 i due si separarono; Pietro gestì le gelaterie sul lungomare e sulla Pier Hill e Agostino rimase nella High Street, morendo nel 1950. La famiglia di Pietro aprì una fabbrica di gelato a Lucy Road nel 1967, e quest’ultima fu venduta a persone estranee alla morte dei componenti della famiglia. I nuovi proprietari hanno traslocato l’impresa alla zona industriale di Temple Sutton, ritenendo il nome Rossi, sinonimo con il marchio iconico del gelato.

Pat gode di rapporti cordiali con vari membri delle famiglie Rossi che ora gestiscono ristoranti.

Grazie Pat di una bella storia dell’immigrazione riuscita, con foto, documenti, e oggetti d’epoca.